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La più bella realtà

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Intervista e recensione 

 

Partiamo subito forte e parliamo di La più bella realtà, appena pubblicato. Ancora una volta, affronta un tema molto importante come la dipendenza dalla droga e dall'alcol. Come mai ha scelto di affrontare un argomento così spinoso ma sicuramente estremamente attuale, se consideriamo il mondo giovanile di oggi?

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La più bella realtà è il mio secondo racconto nell'ambito della letteratura per il sociale. Ho intrapreso questa strada dopo la pubblicazione di romanzi che ho al mio attivo avvertendo una propensione più amplificata nel creare storie dove i personaggi tendono a veicolare messaggi educativi attraverso tematiche attuali della quotidianità.

Così come si sente parlare molto di bullismo, è anche molto diffuso l’argomento dell’assunzione di droghe sintetiche come l’ectasy tra i giovani nelle discoteche con conseguenti danni anche mortali. Questo è il motivo per il quale ho scelto di parlare attraverso Marta di questa problematica.

Apprezzo molto ciò che Imma Pontecorvo fa per le nuove generazioni: i messaggi che i suoi libri veicolano sono davvero validi ed educativi.Spesso questa società inneggia allo sballo producendo danni enormi. Raccontare la realtà così com'è è di fondamentale importanza e questa autrice lo fa con delicatezza e convinzione rendendo la scrittura uno strumento utilissimo e particolarmente nobile. Non è primo dei suoi libri che leggo: ogni opera della Pontecorvo tocca profondamente la coscienza del lettore lasciando il segno.

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Antonella Mirra, L'amica dei libri

Intervista e recensione 

 

Quale messaggio vuoi trasmettere?

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Il messaggio che mi piacerebbe venisse colto dai lettori, soprattutto da quelli più giovani, è quello di vivere la propria vita, rispettandola come valore e come dono. Divertirsi in maniera semplice, pulita, genuina ed anche se, purtroppo, veniamo colpiti da un dolore come nel caso di Marta, dalla perdita della sorella, Chiara, rifugiarsi negli affetti che ci sono accanto che sono l’unico posto sicuro e autentico.

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Maria Giovanna Fantasia, PaeseRoma

Articolo 

 

Cosa può fare la differenza tra un destino di oblio e il recupero di identità e di futuro nelle nuove generazioni? Il nuovo romanzo sociale di Imma Pontecorvo esplora le risposte possibili a questo interrogativo quanto mai attuale. “La più bella realtà” – questo il titolo del libro – accende i riflettori sulle dipendenze giovanili e traccia, attraverso la storia di Marta, un lieto fine possibile per storie e vite a rischio.

Introdotta dalla prefazione del prof. Giovanni Ruggiero, terapeuta in comunità di recupero per tossicodipendenti, la scrittrice di Piano di Sorrento continua ad affrontare tematiche sociali con l’intento di scardinare le tendenze superficiali dell’epoca moderna e valorizzare la centralità degli affetti autentici: «Viviamo in una società complessa, interessata all'apparenza e all'esteriorità, caratterizzata da crisi dei sentimenti e perdita di importanza dei rapporti genuini. Nelle storie che racconto – spiega Imma Pontecorvo – sottolineo i valori dell’amicizia e della famiglia come antidoto alle problematiche della società odierna. Le nuove generazioni devono essere informate e incoraggiate ad affrontare o denunciare situazioni di pericolo».

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Giuseppe Spasiano, TeleStreet Arcobaleno

Articolo 

 

È stato pubblicato il secondo romanzo della carottese Imma Pontecorvo. Dopo "L'azzurro dell'amicizia", è stata la volta de "La più bella realtà", la cui prefazione è stata affidata alle sapienti mani del prof. Giovanni Ruggiero, da anni, tra l'altro, operatore in una comunità di tossicodipendenti. Un romanzo che, attraverso le pagine, presenta Marta, la giovane protagonista, finita in ospedale a causa di "un'ennesima serata in discoteca passata con la coinquilina Chantal e altri amici, bevendo mix alcolici e ingoiando pasticche di ecstasy".

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Anna Gentile, Roma

Articolo 

 

È stato presentato sabato sera, da Mimmo Bencivenga, nella libreria Indipendente, il racconto di Imma Pontecorvo, giovane scrittrice locale, presente con un collegamento skype.

Un lavoro che va ad aggiungersi ai precedenti e che, come gli altri, si è soffermato, ancora una volta, su tematiche sociali. Un testo valido e fruibile al tempo stesso che, con le sue ottantadue pagine, coinvolge il lettore, facendolo trovare in media res e nella vita di Marta, la giovane protagonista che, a causa di un lutto che non riesce a elaborare, si troverà coinvolta nel tunnel della droga , dal quale riuscirà a uscire grazie alla forza di volontà e alla sua famiglia.

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Anna Gentile, Roma

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